Ogni anno per mesi, 10 giostratori, 8 titolari e 2 riserve, con l’aiuto dei maestri di corda allenano nelle campagne circostanti il centro storico di Montefalco un vitellino che diventerà poi il toro della competizione.
Al quartiere con il toro più veloce viene assegnato il Palio dipinto a mano.
Per l’occasione il parcheggio in Viale della Vittoria si trasforma nel “Campo de li giochi”, una pista adattata alla corsa dell’animale. I quattro tori, in rappresentanza dei quattro Quartieri , lungamente allenati dai ragazzi, due alla volta effettuano un percorso a tempo, il toro che impiega minor tempo vince l’ambito palio realizzato ogni anno da un artista locale. Per tutta la gara i quartieranti cercano di mantenere il più possibile la fedeltà storica dell’evento non dimenticando mai l’assoluto rispetto per l’animale.
Le rievocazioni terminano il 19 Agosto Al Campo de li Giochi con la “Corsa dei Bovi”, evento principale durante il quale I Quartieri di San Bartolomeo, San Fortunato, San Francesco, Sant' Agostino dal 1988 si cimentano nella rievocazione della tradizionale “Fuga del Bove”, la gara più sentita e più temuta dai quattro Quartieri .
Ogni anno per mesi, 10 giostratori, 8 titolari e 2 riserve, con l’aiuto dei maestri di corda allenano nelle campagne circostanti il centro storico di Montefalco un vitellino che diventerà poi il toro della competizione.
Per l’occasione il parcheggio in Viale della Vittoria si trasforma nel “Campo de li giochi”, una pista adattata alla corsa dell’animale. I quattro tori, in rappresentanza dei quattro Quartieri , lungamente allenati dai ragazzi, due alla volta effettuano un percorso a tempo, il toro che impiega minor tempo vince l’ambito palio realizzato ogni anno da un artista locale. Per tutta la gara i quartieranti cercano di mantenere il più possibile la fedeltà storica dell’evento non dimenticando mai l’assoluto rispetto per l’animale.
Al quartiere con il toro più veloce viene assegnato il Palio dipinto a mano.
La storia
Originariamente la “caccia al bue” che si svolse a Montefalco, risale al 1700. Si svolgeva il 18 agosto tra lo stradone e la piazza del comune, la quale veniva chiusa in ogni suo accesso da uno steccato per garantire la sicurezza agli spettatori.
I combattimenti avvenivano tra 10 bovi e 29 cani mastini.
La corrida, gestita dai priori dei quattro Quartieri , si svolgeva di sera, aveva un suo prologo con schermaglie tra i bovi e un fantoccio che veniva gettato tra le zampe degli animali, si proseguiva con lo scontro tra gli animali per concludersi con l’uccisione dei bovi.
Nella seconda metà dell’800, i cani furono esclusi e la caccia si trasformò in fuga con la partecipazione di un solo bue a giostrare e la presenza di giovani coraggiosi che andavano incontro al bue. Successivamente, nel 1914, la giostra fu vietata a causa delle violenze cui era sottoposto il bue durante la corrida.
Dalla documentazione storica estratta dalla pubblicazione “1800 Montefalco 1900 “ di Luigi Gambacurta emerge che nella metà dell’ottocento la Caccia, pur mantenendo il suo appuntamento con la tradizione, si trasformò – in seguito ai divieti imposti dalla Delegazione Apostolica di Spoleto, che si rese interprete del sentimento di disapprovazione per “i barbari spettacoli” delle lotte tra buoi e cani – in Fuga con la partecipazione di un solo bue e di gloriosi giovani smaniosi di provare il loro coraggio facendosi incontro al bove.
Testimonianze dirette, riferiscono che la “caccia” iniziava sotto l’arco di S. Agostino per continuare lungo Corso Mameli con sosta all’altezza di Via XX Settembre per inebriare il bove con una mistura di sale, pepe e aceto e poi su di corsa in Piazza del Comune.
Lungo il percorso erano collocate delle botti dove, in caso di pericolo, si riparavano coloro che aizzavano l’animale. L’animale, una volta raggiunta Piazza del Comune, correva liberamente, scornando un fantoccio appositamente preparato a spese del Comune.
La Piazza allora si trasformava in arena e in quella stessa Piazza, ormai stremato, pressoché dissanguato, sotto lo sguardo avido di curiosità veniva ucciso dai macellai di Montefalco proprietari dell’animale, e trascinata vicino al mattatoio comunale di Porta Camiano, dove le carni venivano tagliate e vendute.
Dal 1973 per iniziativa di tutti i Quartieri di Montefalco, la corsa dei bovi, fu inserita all’interno della manifestazione dell’Agosto Montefalchese, che si svolge dalla prima alla terza settimana di agosto, sotto la nuova veste di Fuga del Bove.
La storia
Originariamente la “caccia al bue” che si svolse a Montefalco, risale al 1700. Si svolgeva il 18 agosto tra lo stradone e la piazza del comune, la quale veniva chiusa in ogni suo accesso da uno steccato per garantire la sicurezza agli spettatori.
I combattimenti avvenivano tra 10 bovi e 29 cani mastini.
La corrida, gestita dai priori dei quattro Quartieri , si svolgeva di sera, aveva un suo prologo con schermaglie tra i bovi e un fantoccio che veniva gettato tra le zampe degli animali, si proseguiva con lo scontro tra gli animali per concludersi con l’uccisione dei bovi.
Nella seconda metà dell’800, i cani furono esclusi e la caccia si trasformò in fuga con la partecipazione di un solo bue a giostrare e la presenza di giovani coraggiosi che andavano incontro al bue. Successivamente, nel 1914, la giostra fu vietata a causa delle violenze cui era sottoposto il bue durante la corrida.
Dalla documentazione storica estratta dalla pubblicazione “1800 Montefalco 1900 “ di Luigi Gambacurta emerge che nella metà dell’ottocento la Caccia, pur mantenendo il suo appuntamento con la tradizione, si trasformò – in seguito ai divieti imposti dalla Delegazione Apostolica di Spoleto, che si rese interprete del sentimento di disapprovazione per “i barbari spettacoli” delle lotte tra buoi e cani – in Fuga con la partecipazione di un solo bue e di gloriosi giovani smaniosi di provare il loro coraggio facendosi incontro al bove.
Testimonianze dirette, riferiscono che la “caccia” iniziava sotto l’arco di S. Agostino per continuare lungo Corso Mameli con sosta all’altezza di Via XX Settembre per inebriare il bove con una mistura di sale, pepe e aceto e poi su di corsa in Piazza del Comune.
Lungo il percorso erano collocate delle botti dove, in caso di pericolo, si riparavano coloro che aizzavano l’animale. L’animale, una volta raggiunta Piazza del Comune, correva liberamente, scornando un fantoccio appositamente preparato a spese del Comune.
La Piazza allora si trasformava in arena e in quella stessa Piazza, ormai stremato, pressoché dissanguato, sotto lo sguardo avido di curiosità veniva ucciso dai macellai di Montefalco proprietari dell’animale, e trascinata vicino al mattatoio comunale di Porta Camiano, dove le carni venivano tagliate e vendute.
Dal 1973 per iniziativa di tutti i Quartieri di Montefalco, la corsa dei bovi, fu inserita all’interno della manifestazione dell’Agosto Montefalchese, che si svolge dalla prima alla terza settimana di agosto, sotto la nuova veste di Fuga del Bove.
La storia
Originariamente la “caccia al bue” che si svolse a Montefalco, risale al 1700. Si svolgeva il 18 agosto tra lo stradone e la piazza del comune, la quale veniva chiusa in ogni suo accesso da uno steccato per garantire la sicurezza agli spettatori.
I combattimenti avvenivano tra 10 bovi e 29 cani mastini.
La corrida, gestita dai priori dei quattro Quartieri , si svolgeva di sera, aveva un suo prologo con schermaglie tra i bovi e un fantoccio che veniva gettato tra le zampe degli animali, si proseguiva con lo scontro tra gli animali per concludersi con l’uccisione dei bovi.
Nella seconda metà dell’800, i cani furono esclusi e la caccia si trasformò in fuga con la partecipazione di un solo bue a giostrare e la presenza di giovani coraggiosi che andavano incontro al bue. Successivamente, nel 1914, la giostra fu vietata a causa delle violenze cui era sottoposto il bue durante la corrida.
Dalla documentazione storica estratta dalla pubblicazione “1800 Montefalco 1900 “ di Luigi Gambacurta emerge che nella metà dell’ottocento la Caccia, pur mantenendo il suo appuntamento con la tradizione, si trasformò – in seguito ai divieti imposti dalla Delegazione Apostolica di Spoleto, che si rese interprete del sentimento di disapprovazione per “i barbari spettacoli” delle lotte tra buoi e cani – in Fuga con la partecipazione di un solo bue e di gloriosi giovani smaniosi di provare il loro coraggio facendosi incontro al bove.
Testimonianze dirette, riferiscono che la “caccia” iniziava sotto l’arco di S. Agostino per continuare lungo Corso Mameli con sosta all’altezza di Via XX Settembre per inebriare il bove con una mistura di sale, pepe e aceto e poi su di corsa in Piazza del Comune.
Lungo il percorso erano collocate delle botti dove, in caso di pericolo, si riparavano coloro che aizzavano l’animale. L’animale, una volta raggiunta Piazza del Comune, correva liberamente, scornando un fantoccio appositamente preparato a spese del Comune.
La Piazza allora si trasformava in arena e in quella stessa Piazza, ormai stremato, pressoché dissanguato, sotto lo sguardo avido di curiosità veniva ucciso dai macellai di Montefalco proprietari dell’animale, e trascinata vicino al mattatoio comunale di Porta Camiano, dove le carni venivano tagliate e vendute.
Dal 1973 per iniziativa di tutti i Quartieri di Montefalco, la corsa dei bovi, fu inserita all’interno della manifestazione dell’Agosto Montefalchese, che si svolge dalla prima alla terza settimana di agosto, sotto la nuova veste di Fuga del Bove.
La "Fuga del Bove"
oggi
La manifestazione consiste in un Corteo Storico che prende spunto dai costumi del periodo tra il 1450 e il 1500, una serata dedicata gli Spettacoli di piazza organizzati dai 4 Quartieri , le gare di Tamburini e Sbandieratori, Balestrieri e Staffetta podistica e si conclude con la rappresentazione della “Corsa del bove”.
I quattro Quartieri : Sant’Agostino, San Bartolomeo, San Fortunato e San Francesco si sfidano per aggiudicarsi i punteggi migliori in ogni singola gara per aggiudicarsi il “Falco d’oro”.
La manifestazione è affidata all’ENTE FUGA DEL BOVE, una istituzione cittadina composta da Presidente dell’Ente, Priori dei 4 Quartieri, Presidente della Commissione Storico Artistica e altri membri a supporto, e di cui fanno parte anche il Sindaco di Montefalco e l’Assessore alla Cultura.
La "Fuga del Bove" oggi
La manifestazione consiste in un Corteo Storico che prende spunto dai costumi del periodo tra il 1450 e il 1500, una serata dedicata gli Spettacoli di piazza organizzati dai 4 Quartieri , le gare di Tamburini e Sbandieratori, Balestrieri e Staffetta podistica e si conclude con la rappresentazione della “Corsa del bove”.
I quattro Quartieri : Sant’Agostino, San Bartolomeo, San Fortunato e San Francesco si sfidano per aggiudicarsi i punteggi migliori in ogni singola gara per aggiudicarsi il “Falco d’oro”.
La manifestazione è affidata all’ENTE FUGA DEL BOVE, una istituzione cittadina composta da Presidente dell’Ente, Priori dei 4 Quartieri, Presidente della Commissione Storico Artistica e altri membri a supporto, e di cui fanno parte anche il Sindaco di Montefalco e l’Assessore alla Cultura.
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1 • 19 Agosto 2024 - MONTEFALCO
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