LA STORIA

Originariamente la “caccia al bue” che si svolse a Montefalco, risale al 1700. Si svolgeva il 18 agosto tra lo stradone e la piazza del comune, la quale veniva chiusa in ogni suo accesso da uno steccato per garantire la sicurezza agli spettatori.
I combattimenti avvenivano tra 10 bovi e 29 cani mastini.
La corrida, gestita dai priori dei quattro Quartieri , si svolgeva di sera, aveva un suo prologo con schermaglie tra i bovi e un fantoccio che veniva gettato tra le zampe degli animali, si proseguiva con lo scontro tra gli animali per concludersi con l’uccisione dei bovi.
Nella seconda metà dell’800, i cani furono esclusi e la caccia si trasformò in fuga con la partecipazione di un solo bue a giostrare e la presenza di giovani coraggiosi che andavano incontro al bue. Successivamente, nel 1914, la giostra fu vietata a causa delle violenze cui era sottoposto il bue durante la corrida.

Dalla documentazione storica estratta dalla pubblicazione  “1800 Montefalco 1900 “ di Luigi Gambacurta emerge che nella metà  dell’ottocento la Caccia, pur mantenendo il suo appuntamento con la tradizione, si trasformò – in seguito ai divieti imposti  dalla Delegazione Apostolica di Spoleto, che si rese interprete del sentimento di disapprovazione per “i barbari spettacoli” delle lotte tra buoi e cani –  in Fuga con la partecipazione di un solo bue e di  gloriosi giovani smaniosi di provare il loro coraggio facendosi incontro al bove.
Testimonianze dirette, riferiscono che la “caccia” iniziava sotto l’arco di S. Agostino per continuare lungo Corso Mameli con sosta all’altezza di Via XX Settembre per inebriare il bove con una mistura di sale, pepe e aceto e poi su di corsa in Piazza del Comune.
Lungo il percorso erano collocate delle botti dove, in caso di pericolo, si riparavano coloro che aizzavano l’animale. L’animale, una volta raggiunta Piazza del Comune, correva liberamente, scornando un fantoccio appositamente preparato a spese del Comune.
La Piazza allora si trasformava in arena e in quella stessa Piazza, ormai stremato, pressoché dissanguato, sotto lo sguardo avido di curiosità veniva ucciso dai macellai di Montefalco proprietari dell’animale, e trascinata vicino al mattatoio comunale di Porta Camiano, dove le carni venivano tagliate e vendute.

Dal 1973 per iniziativa di tutti i Quartieri  di Montefalco, la corsa dei bovi, fu inserita all’interno della manifestazione dell’Agosto Montefalchese, che si svolge dalla prima alla terza settimana di agosto, sotto la nuova veste di Fuga del Bove.

LA “FUGA DEL BOVE” OGGI

La manifestazione consiste in un Corteo Storico che prende spunto dai costumi del periodo tra il 1450 e il 1500, una serata dedicata gli Spettacoli di piazza organizzati dai 4 Quartieri , le gare di Tamburini e Sbandieratori, Balestrieri e Staffetta podistica e si conclude con la rappresentazione della “Corsa del bove”.
I quattro Quartieri : Sant’Agostino, San Bartolomeo, San Fortunato e San Francesco si sfidano per aggiudicarsi i punteggi migliori in ogni singola gara per aggiudicarsi il “Falco d’oro”.

La manifestazione è affidata all’ENTE FUGA DEL BOVE, una istituzione cittadina composta da Presidente dell’Ente, Priori dei 4 Quartieri , Presidente della Commissione Storico Artistica e altri membri a supporto, e di cui fanno parte anche il Sindaco di Montefalco e l’Assessore alla Cultura.

IL BANCHETTO RINASCIMENTALE: CONVIVIO SOTTO LE STELLE

Dal 2013 il banchetto rappresenta la serata di apertura dell’Agosto Montefalchese, uno spettacolo ricco di antichi sapori, musiche, danze e giocolerie che conducono i commensali ad una cena con una splendida atmosfera.
La fiabesca cena Rinascimentale è una complessa macchina conviviale e teatrale oltre che gastronomica. Il progetto ricalca lo scenario delle feste cortesi del 1400.
Fa da sfondo il duecentesco palazzo Comunale con arazzi e colonne del portico ornato da festoni.

Circa 500 commensali, prendono parte alla grande cena che ogni anno grazie all’organizzazione della Commissione Storico Artistica e alla collaborazione di tutti i Quartieri  abbina cibi ai pregiati vini “Montefalco” DOC e DOCG.
Sotto al loggiato siedono a banchetto i nobili in costume: Presidente dell’Ente, Priori e Saggi, che ostentano nella finzione dello spettacolo, le proprie ricchezze come simboli del potere.

Il banchetto non è solo una cena con un menù di eccezione scelto e preparato dai cuochi dei Quartieri in accordo con Presidente e Priori, ma un vero e proprio evento. Serviti i vari piatti entrano in scena, tra una portata e l’altra, teatranti e musici ad allietare la serata. Fra i tavoli si esibiscono coloratissimi trampolieri che simulano combattimenti con le spade di fuoco.
Il giullare cortese rapisce l’attenzione degli ospiti con rime divertenti e battute spiritose.

LE GARE

Nelle serate del 12 e 14 Agosto i Quartieri si sfidano in quattro gare di abilità calate nelle tipiche attività dell’epoca. Sbandieratori e Tamburini, Balestrieri e Staffettisti, figure ormai emblematiche di ciascun quartiere, scendono in campo per la conquista del “Falco d’Oro”.
Il 19 Agosto le competizioni tra i quartieri si concludono con l’attesissima “Corsa dei bovi” che ripercorre l’antica tradizione che dà nome a l’intera manifestazione.

IL CORTEO STORICO E GLI SPETTACOLI DI PIAZZA

Ad arricchire la manifestazione di arte e storia sono indubbiamente il Corteo Storico, realizzato ogni anno dai 4 quartieri insieme alla Commissione Storico Artistica che rievoca gli antichi fasti della città di Montefalco attraverso costumi e rappresentazioni del periodo rinascimentale.
A questo si aggiungono gli Spettacoli dei quartieri, che presentano nella splendida cornice della Piazza del Comune ogni anno storie e scenografie che incantano gli spettatori.

LE TAVERNE

Nate quasi timidamente come punto di ritrovo dei Quartieranti dal 1986 sono divenute nel tempo grandi spazi di ristorazione a cielo aperto, gestiti e diretti dai quartieri. Per tutta la durata della manifestazione nei luoghi più suggestivi della Città, all’interno del Centro Storico, fra chiostri quattrocenteschi e terrazze panoramiche,  è possibile gustarvi piatti tipici della gastronomia locale preparati con devozione e passione.
Tutto è da assaporare, perché i locali e i giardini, talvolta con vedute mozzafiato sulla vallata umbra, rievocano sapori antichi e atmosfere di altri tempi in un clima di festa e di goliardia.
Le ricette culinarie della nonna fanno rivivere ai palati moderni sapori antichi.